martedì 14 ottobre 2014

Editoriale n. 5



Sachsenhausen

Luigi Pintor ha intitolato il suo libro di memorie Servabo (Bollati-Boringhieri, 1991), futuro d'un verbo latino «che può voler dire conserverò, terrò in serbo, terrò fede, o anche servirò, sarò utile». In un periodo dominato dalla volontà di dimenticare ci sembra necessario questo richiamo.
Non a polemiche giornalistiche stiamo assistendo in questi mesi, ma alla progettazione di un futuro che per giustificarsi ha bisogno di una determinata lettura del passato prossimo.
Anche la poesia, per come la intendiamo noi, si riconosce in quel monito: conservare ed essere utile. E alta poesia ci è parso il film di Spielberg Schindler's list che per una volta ha messo una possente macchina spettacolare al servizio di una giusta causa.
Ognuno di noi ha da riscoprire radici, ha da fare scelte dolorose.

Nel vero anno zero

Meno male lui disse, il più festante: che meno male c'erano tutti. 
Tutti alle Case dei Sassoni - rifacendo la conta. 
Mai stato in Sachsenhausen? Mai stato. 
A mangiare ginocchio di porco? Mai stato. 
Ma certo, alle case dei Sassoni. 
Alle Case dei Sassoni, in Sachsenhausen, cosa c'è di strano? 
Ma quante Sachsenhausen in Germania, quante case. 
Dei Sassoni, dice rassicurante 
caso mai svicolasse tra le nebbie 
un'ombra di recluso nel suo gabbano. 
No non c'ero mai stato in Sachsenhausen.

E gli altri allora - mi legge nel pensiero -
quegli altri carponi fuori da Stalingrado 
mummie di già soldati 
dentro quel sole di sciagura fermo 
sui loro anni aquilonari...dopo tanti anni 
non è la stessa cosa?

Tutto ingoiano le nuove belve, tutto -
si mangiano cuore e memoria queste belve onnivore. 
A balzi nel chiaro di luna si infilano in un night.

(Vittorio Sereni, Gli strumenti umani, Einaudi, 1975, p.78)


Sachsenhausen: è il nome di un quartiere di Francoforte sul Meno; ma anche di una località a una ventina di chilometri da Berlino nella quale, già nel '33, fu allestito il primo campo di concentramento nazista.

Luca Rando e Nicola Sguera



(Editoriale, n. 5, aprile 1994)

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