sabato 20 settembre 2014

Editoriale n. 0


Questa rivista "amatoriale" di poesia, fatta con mezzi di fortuna, senza grosse pretese di novità, ha lo stesso scopo della associazione da cui prende il nome, La Rosa Necessaria. L'associazione è nata dall'idea di raccogliere intorno alla poesia non solo i cultori ma, soprattutto, coloro che per diversi motivi (il pessimo approccio scolastico con il genere e lo scarso peso della poesia nell'industria culturale per dire i più importanti) ritengono che essa abiti in una sfera inaccessibile o che, peggio, essa non serva (al piacere dell'affabulazione, alla comprensione della realtà, ecc.). L'associazione ha cercato, dunque, di svolgere un lavoro il più possibile umile di mediazione, partendo dal presupposto che sia necessario affrontare il rischio dell'incomprensione, piuttosto che rassegnarsi alla rottura del legame pubblico/poesia. Certo, a muoverci è la consapevolezza che la poesia oggi è un tesoro da riscoprire e, soprattutto, da usare. «Bisogna sradicare la poesia dalla dimensione di puro godimento estetico in cui è stata confinata e mostrare come essa sia coinvolta nelle dinamiche di cambiamento della realtà. Per far uscire la poesia dalla turris eburnea che la rende così lontana, bisogna accettare la contaminazione con il sociale, il politico, il religioso. Con tutte le sfere dell'agire umano». Così recita lo Statuto dell'associazione.
Fin'ora l'attività si è svolta su un duplice piano: una serie di incontri a tema (poesia e memoria, poesia e verità, la morte, l'amore, il problema dell'interpretazione della poesia, la contaminazione con altre forme di linguaggi) e due incontri pubblici (con la poetessa Biancamaria Frabotta e con Horst Künkler che ha interpretato Paul Celan). Continueremo su questa strada, forti del successo delle iniziative.
Questa rudimentale rivista vuole essere un nuovo strumento di divulgazione, uno stimolo all'incontro con la poesia. E' il nostro piccolo contributo al superamento di un ennesimo paradosso italiano (ma non solo): ci sono più poeti che lettori di poesia. Ovvero, neanche tutti coloro che scrivono poesie ne leggono...
Questo numero "0" presenta la trascrizione della conferenza di Gianfranco Ravasi su David Maria Turoldo (tenuta a Benevento nel mese di febbraio), esempio di alta divulgazione. Pur presentandola con molti tagli, speriamo di offrire servizio utile a chi volesse avvicinare la poesia di un grande uomo (non solo poeta) del nostro tempo. Molte le rubriche: Bastian Contrario che interpreta il presente con la poesia; Teatrotetro che analizzerà il teatro in poesia (iniziando con il Riccardo II, rappresentato da Martone anche a Benevento nella traduzione di Mario Luzi); La poesia, una poesia a commento del tempo e commentata. Infine una rubrica di recensioni, Invito alla lettura, che vuole essere realmente una guida chiara ed aderente al libro, non "letteratura secondaria" per citare Steiner o sterile esercizio di analisi. In più una serie di interpretazioni di poesie, in questo caso del filosofo Martin Heidegger. Coerentemente con l'assunto iniziale presenteremo molte poesie ‑ tutto il resto vuole solo essere uno dei tanti modi possibili per entrarvi‑. Strumento speriamo utile le bibliografie che correderanno alcuni articoli, incomplete in alcuni casi ma preziose per chi vorrà approfondire alcune questioni solo accennate.
L'associazione vive del contributo volontario di tutti gli amanti della poesia. La collaborazione è aperta a tutti, con la speranza che queste pagine diventino anche un luogo di dibattito e di reciproco arricchimento.

(Editoriale n. 0, aprile 1993)

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