Parla il
cipresso equinoziale, oscuro
e
montuoso esulta il capriolo,
dentro
le fonti rosse le criniere
dai baci
adagio lavan le cavalle.
Giù da
foreste vaporose immensi
alle
eccelse città battono i fiumi
lungamente,
si muovono in un sogno
affettuose
vele verso Olimpia.
Correranno
le intense vie d'Oriente
ventilate
fanciulle e dai mercati
salmastri
guarderanno ilari il mondo.
Ma dove
attingerò io la mia vita
ora che
il tremebondo amore è morto?
Violavano
le rose l'orizzonte,
esitanti
città stavano in cielo
asperse
di giardini tormentosi,
la sua
voce nell'aria era una roccia
deserta
e incolmabile di fiori.
Mario
Luzi
Il numero 14 della rivista presentava in copertina un testo del poeta Mario Luzi affiancato ad un particolare dell’altare del Santo Sangue di Tilman Riemenschneider.
Questo è il sommario del numero:
Editoriale
Oltre la desacralizzazione di Luca Rando
Sacro
& Profano
Sacro e
profano di Luca Zolli
Mario
Luzi. Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini di Tiziana Antonilli
Annibale
Ruccello. Il teatro della crisi di Luca Rando
Appunti sulla musica sacra di Vincenzo
Pellegrini
Tarkovskij di Nicola Sguera
La vita della mente
Il
presente, l'arte e la storia in età postmoderna di Gianfranco Biancofiore
Dissolvenze
Appunti
sul cinema ‑ 1 di Antonio Carbone
Interventi
Contratto
morale (e impegno etico) di Plinio Perilli
Recensioni
& Segnalazioni
Detti
memorabili
Albert
Camus
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