C'è un
albero dentro di me
trapiantato
dal sole
le sue
foglie oscillano come pesci di fuoco
le sue
foglie cantano come usignoli
è mi
pezzo già che i viaggiatori sono discesi
dai
razzi sul pianeta ch'è in me
parlano
una lingua che ho udito in sogno
non
ordini non vanterie non preghiere
in me
c'è una strada bianca
le
formiche passano coi semi dl grano
i camion
passano col chiasso delle feste
ma il
carro funebre ‑ è proibito ‑ non può
passare
in me il
tempo rimane
come una
rossa rosa odorosa
che oggi
sia Venerdì domani Sabato
che il
più di me sia passato che resti il meno
me ne
infischio
Nazim
Hikmet
Il numero 15 della rivista (scarica qui), l'ultimo con Kat Edizioni, presentava in copertina un testo del poeta Nâzım Hikmet con a fianco Testa di ragazza di Diego Velásquez.
Questo è il sommario del numero:
Tutto
fortunatamente è niente di Mario Parente
Poeti
italiani contemporanei: Gianni D'Elia
La
rivoluzione buona: Gli anni giovani di Nicola Sguera
Congedo
per un nuovo inizio di Luca Rando
Dissolvenze
Appunti
sul cinema ‑ 2 di Antonio Carbone
La
poesia
Un segno
dal silenzio di Horst Kiinkler e Giovanni Rossetti
L'intervista
Una
significativa antologia curata da Spagnoletti di Marco Amendolara
Teatrotetro
Nota per un'autopresentazione di Biancamaria
Frabotta
Il trittico dell'obbedienza di Amata Verdino
Fuori
dall'Occidente
Introduzione
allo studio della poesia islamica (parte quarta) di Luca Zolli
Recensioni
& Segnalazioni
Città
Spettacolo: uno spazio per la poesia
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